TE DEUM LAUDAMUS

postato in: spiritualità | 0

Ringraziare a fine anno

Siamo giunti ormai alla fine dell’anno 2024 e, come sempre, questo è il tempo dei bilanci, nel quale si tirano le somme dei dodici mesi che stanno alle nostre spalle. La Chiesa ci invita a ringraziare il Signore.

La solenne e suggestiva liturgia del ‘Te Deum’ di fine anno (che celebreremo questa sera 31 dicembre nelle nostre chiese), raccolti davanti al Santissimo Sacramento costituisce senza dubbio il momento culminante di questo atto di rendimento di grazie, ma esso non deve limitarsi soltanto a una celebrazione formale, ma rappresenta di un prezioso esercizio dello spirito cui dedicare tempo e cuore. Ringraziare per cosa? Il nostro pensiero corre subito ai motivi di lamentela e di sofferenza.

Per ringraziare occorre tempo: il tempo di guardare la nostra vita in profondità, di riavvolgere il nastro della memoria dell’anno che va terminando e ripercorrerlo lentamente sì da cogliere nella trama del nostro vissuto quei particolari che ci dicono la provvidenza di Dio per noi.

Un ringraziamento frettoloso non è un ringraziamento fruttuoso, cioè che potrà lasciare tracce durature nella nostra vita. Un ringraziamento meditato porta sempre con sé doni di bene e di grazia, quali progresso nella vita spirituale e conversione del cuore.

Chiediamo al Signore di saper guardare all’anno che finisce con sguardo grato e stupito per riconoscere lui, il Signore, all’opera nelle nostre giornate e per ricondurre tutto a lui come alla fonte e alla meta. Chiediamo al Signore di non passare superficialmente sui suoi doni, con l’atteggiamento di chi crede che tutto sia dovuto, presto e bene.

Domandiamo perdono al Signore di tutte le volte in cui non abbiamo voluto dare sostanza e verità ai nostri atti di rendimento di grazie, ma ci siamo attardati in ambiguità e pigrizie.

BUON FINE ANNO E FELICE ANNO NUOVO